UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art è la grande mostra di Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Monza, curata da Francesco Monico
La Reggia di Monza presenta UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art di Michelangelo Pistoletto. Promossa e prodotta dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e Cittadellarte Fondazione Pistoletto, la mostra curata da Francesco Monico è stata pensata appositamente per i suggestivi spazi della dimora progettata a fine Settecento dall’architetto Giuseppe Piermarini per il figlio dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, l’arciduca Ferdinando d’Asburgo, oggi parte dell’European Royal Residences, il prestigioso network che riunisce le residenze reali testimoni della storia e dell’identità dell’Europa.
A 25 anni dall’inaugurazione del Lieu de recueillement et prière all’Istituto Oncologico Paoli-Calmettes di Marsiglia, che riuniva in un unico ambito le maggiori religioni, Michelangelo Pistoletto prosegue nell’iniziativa di porre l’arte come strumento di dialogo interreligioso e interculturale e chiama a collaborare in questa impegnativa opera Francesco Monico, autore e accademico che ha diretto facoltà, programmi dottorali e accademie di Belle Arti.
Al centro di UR-RA Unity of Religions – Responsibility of Art vi è un’antologica del Maestro Pistoletto, figura centrale dell’arte povera e autore dei Quadri specchianti, celebre per lavori iconici come La Venere degli stracci e il progetto Il Terzo Paradiso. Nelle Sale della Villa Reale saranno esposte le prime opere su tela del 1957 fino agli ultimi lavori in cui la spiritualità è chiaramente espressa. L’evento è concepito come un’esperienza multidimensionale che mette in relazione arte, spiritualità e religioni sullo sfondo dell’idea-impegno di Pistoletto della Pace preventiva, con lo scopo di far emergere il ruolo dell’arte come linguaggio universale, capace di promuovere armonia, convivenza pacifica e comprensione reciproca tra diverse culture e religioni.
«Alla fine dell’800, con l’avvento della fotografia, gli artisti hanno smesso di rappresentare la società sviluppando una autoanalisi dell’arte stessa fino a raggiungere la totale affermazione dell’autonomia individuale di ciascun artista. È così che nel mondo occidentale si è interrotta l’antica correlazione, corrispondenza e cooperazione tra arte e religione, producendo tra queste una profonda distanza esistenziale e l’artista, negli anni ‘40 – ‘50, si è trovato in una totale solitudine.
Personalmente nel 1961 sono giunto a trasformare la tela del mio autoritratto in superficie specchiante e ho superato il mio isolamento esistenziale aprendo l’opera alla partecipazione viva di tutto l’esistente che è finalmente apparso all’interno del quadro. Il mio autoritratto è diventato l’autoritratto del mondo e ogni persona è divenuta con me protagonista dell’opera. Le religioni sono ridivenute indispensabili per l’arte poiché essa adesso ricongiunge l’individuo al mondo. Infatti religione significa religare, cioè unire, connettere, collegare. Con UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art ricolleghiamo i due mondi, arte e religione, per creare insieme un nuovo mondo». Questa è la dichiarazione dell’artista Michelangelo Pistoletto come risposta a un perché intimo e personale della mostra.
«L’alba dell’umanità si apre con il fenomeno artistico: le mani impresse sulle pareti delle caverne del Paleolitico segnano l’affacciarsi dell’essere umano a una dimensione spirituale», spiega il curatore Francesco Monico. «In quel gesto primordiale non c’è solo sopravvivenza, ma il riconoscimento di una libertà interiore che da allora accompagna la nostra storia. UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art raccoglie questa eredità e la rilancia: l’arte come territorio della libertà, spazio in cui la coscienza umana sperimenta. Con il maestro Michelangelo Pistoletto e con i rappresentanti delle grandi tradizioni religiose – Induismo, Ebraismo, Cristianesimo e Islam – abbiamo voluto proseguire quella riflessione antica, portandola nel presente. Così come alle origini l’arte ha dato forma allo spirituale, ancora oggi può essere ponte tra le differenze, luogo di confronto e di dialogo.
Arte come radice di umanità, come responsabilità, come promessa di un pensiero condiviso e dialogante: solo questa è la condizione perché ci sia futuro, ovvero nuovi immaginari. Un futuro che può esistere solo perseguendo la Pace preventiva, necessaria e dovuta affinché dal confronto nasca un nuovo percorso, quello di cui il XXI secolo ha urgente bisogno».
Le Bandiere delle religioni poste nell’Avancorte della Villa Reale di Monza accompagneranno i visitatori fino all’inizio del percorso espositivo vero e proprio, che si aprirà nell’ottagonale Atrio degli Staffieri con La Pietra dell’infinito e Tavola interreligiosa per la pace preventiva, rielaborazione del Metro Cubo d’infinito, parte del gruppo di opere denominate Oggetti in meno realizzate tra il 1965 e il 1966. Quindi proseguirà nelle Sale del Primo Piano nobile dove sarà possibile osservare altri lavori emblematici, come Il Sacerdote, Tempio, Annunciazione, Le trombe del Giudizio, Tempio a Dondolo, La rotazione dello specchio, Il codice trinamico, Arco spirituale, e culminerà nei Giardini Reali, che accoglieranno un nuovo Terzo Paradiso composto di cento panchine in materiale interamente riciclato e riciclabile.
«La Villa Reale apre le sue porte ad un nuovo incontro con il “contemporaneo” che durerà un anno intero: dopo l’esperienza tuttora in corso di Reggia Contemporanea – connubio tra l’armonica classicità della costruzione e l’arte del Novecento e del Duemila – il dialogo silenzioso tra arte e costruzione si arricchisce con un nuovo percorso espositivo che mette in relazione le opere di Michelangelo Pistoletto, Maestro riconosciuto dell’arte dei nostri giorni, con l’architettura e gli ambienti nobiliari della Reggia. Un intero anno di esposizione e di incontri sarà un’occasione formidabile per chi già conosce la sua opera, ma anche per il visitatore curioso e aperto alle scoperte: in un tempo che corre e apparentemente ‘non ha tempo’, esposizione e incontri saranno una sfida per confrontarsi con l’opera di un uomo che nel corso degli anni ha sviluppato una più ampia visione di arte come strumento di riconciliazione, di dialogo e responsabilità collettiva. E poiché l’arte è sovente profezia, visione chiara di ciò che spesso a molti risulta oscuro, accogliere le sue opere, ascoltare le sue parole, incontrarlo, sarà forse un’occasione di speranza in più in un periodo che a volte, ferocemente, nega la sua possibilità», è l’auspicio di Paolo Pilotto, presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e sindaco di Monza.
«Quando, grazie alla collaborazione di Francesco Monico, si è presentata la possibilità di lavorare insieme a Michelangelo Pistoletto per creare uno spazio di confronto tra le principali tradizioni spirituali e il pensiero laico, utilizzando l’arte come terreno di dialogo e scambio aperto, non abbiamo avuto esitazioni», spiega il direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza Bartolomeo Corsini. «La Villa Reale di Monza è un’architettura gentile, che nel corso dei secoli ha dato ospitalità a tante speranze e che combina nel suo aspetto solidità, misura e armonia, qualità sostanziali per favorire un processo creativo capace di generare nuovi scenari condivisi. Siamo pronti a sostenere il concetto di Pace preventiva e a diffonderlo attraverso il linguaggio universale dell’arte e della spiritualità».
L’arte e la spiritualità, dunque, al centro di una trasformazione responsabile e di una prassi che coinvolge e rende partecipi diversi settori della società, dalla medicina alla finanza, dalla letteratura all’educazione.
Così il percorso espositivo sarà arricchito da quattro convegni internazionali dedicati a temi cruciali e attuali:
Uno degli obiettivi finali della mostra è la firma della Carta di Monza per l’Interreligiosità, un documento finalizzato a consolidare la cooperazione tra induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, islam e cultura laica.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Nel 1962 realizza i Quadri specchianti, con i quali raggiunge in breve riconoscimento internazionale. È considerato uno dei precursori e protagonisti dell’Arte Povera con i suoi Oggetti in meno (1965-1966) e La Venere degli stracci (1967). A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che costituiscono le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Negli anni Novanta fonda Cittadellarte a Biella, ponendo l’arte in relazione con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Ha ricevuto innumerevoli premi internazionali, tra cui nel 2003 il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia e nel 2007 il Wolf Foundation Prize in Arts “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, Année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura. Nel 2025 esce il suo ultimo libro Spiritualità, scritto con Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero vaticano per la cultura e l’educazione, edito da Marsilio e curato da Francesco Monico. Sempre nel 2025 è candidato al Premio Nobel per la Pace. Sue opere sono presenti nei maggiori musei d’arte contemporanea.
Per una più ampia biografia, presentazione del suo lavoro, elenco completo delle mostre, testi dell’artista e bibliografia si rimanda al sito ufficiale: www.pistoletto.it.
Francesco Monico (Venezia, 1968) è un accademico e curatore culturale. La sua ricerca esplora l’evoluzione dell’immaginario. Negli ultimi anni ha ampliato il proprio lavoro alla spiritualità, approfondendo le connessioni tra conoscenza, immaginazione e senso del sacro. È stato Direttore Fondatore della Scuola di Media Design & Arti Multimediali presso la NABA di Milano e all’Accademia Costume e Moda di Roma, nonché del nodo italiano del PhD in Art and Media della Plymouth University (Regno Unito). Ha diretto l’Accademia Unidee presso la Fondazione Pistoletto e insegna Sociologia del Mutamento e Archetipi dell’Immaginario presso l’ISIA Roma Design. Ha collaborato con istituzioni e centri di ricerca internazionali. Come autore e curatore, ha organizzato numerosi simposi e convegni internazionali su arte, tecnologia e cultura, promuovendo un dialogo interdisciplinare tra filosofia, media e innovazione. La sua produzione scientifica e saggistica affronta i rapporti tra tecnica e immaginario, dando alle stampe saggi di scienze umane contemporanee come Fragile. Un nuovo immaginario del progresso (Meltemi, 2020) e Invulnerabile, l’immaginario magico e il rigore razionale (Heraion, 2023).
Orario invernale (da ottobre 2025):
Mercoledì, giovedì e venerdì
dalle 10.00 alle 16.00 (ultimo ingresso 15.00)
Sabato e domenica e festivi
dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso 17.30)
Orario estivo (dal 1 giugno 2026):
Mercoledì, giovedì e venerdì
dalle 14.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.30)
Sabato e domenica e festivi
dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso 17.30)
È fortemente raccomandato acquistare in anticipo, scegliendo giorno e ora, il proprio ingresso
Visite guidate e gruppi:
Call canter e prenotazioni 039.5787160
Da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00
gruppireggiadimonza@rearonline.it