I Giardini della Villa Reale, la cui superficie è di 40 ettari circa, circondano gli edifici del complesso monzese da tutti i lati e sono divisi dal retrostante Parco Reale di oltre 600 ettari da una recinzione. Quest’ultimo realizzato per volontà dell’Imperatore Napoleone dal 1805 al 1808 con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. La caratteristica che ha reso il patrimonio botanico ed arboreo del complesso monumentale uno tra i più famosi nel mondo nei suoi duecento anni di vita è costituita dalla grande varietà di alberi ultrasecolari: i giganti verdi.
Nei Giardini Reali puoi trovare nel prato che dolcemente degrada a levante. E’ possibile ammirare le due querce, presenti nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia. I due grandi alberi fissano il loro sguardo sulla facciata della Villa Reale da due secoli.
Dopo qualche passo nel prato all’inglese si incontra uno splendido esemplare di ginkgo, tipica essenza giapponese. Si compie un salto al di là dell’oceano e voltandosi si incrocia con lo sguardo la sequoia americana, dal tronco rossiccio. Seguendo il vialetto, che prende l’avvio dallo spigolo sud-est della Villa, si scende in zona ombreggiata e si costeggia per un tratto il muro di cinta passando in prossimità del gigantesco cedro del Libano, impareggiabile campione degli alberi dei Giardini della Villa Reale. Non un tronco ma quattro si dipartono verso il cielo; questa caratteristica fa di questo albero un autentico monumento botanico.
E ancora tra le tante piante alcuni esemplari di faggi, platani, ippocastani, liriodendri, farnie, sofore.