“I promessi sposi” sono stati tradotti in tantissime lingue e pubblicati in innumerevoli edizioni, da quelle più pregiate alle super economiche. Un modo intrigante per accostarsi al romanzo e al suo autore è anche quello di girovagare per le librerie alla ricerca di copie originali, inattese, pirata o comuni. Un tempo Milano contava molte più librerie di oggi e le piazze e le vie erano punteggiate da bancarelle, qualcosa di simile ai bouquinistes del lungosenna a Parigi, dove si poteva scovare un’edizione rara a poco prezzo o il titolo che non si trovava da nessuna altra parte. Molti collezionisti hanno cominciato da lì a costruire le loro biblioteche. Oggi non ce ne sono praticamente più e anche le librerie sono diminuite di numero. Tuttavia la piazza milanese conserva una certa tradizione nel mercato del libro antico e ricercato. Ogni seconda domenica del mese, dal 1995, la centralissima Piazza Diaz ospita “Vecchi libri in piazza”, una mostra mercato del libro antico, usato, esaurito e fuori catalogo che richiama appassionati e curiosi. Circa cento espositori rinnovano la loro presenza esponendo sui banchi di tutto e di più: si va da preziose cinquecentine ai libri d’arte fino ai volumi di seconda o terzo mano ceduti a poco prezzo, ma che ugualmente fanno spesso la felicità di chi li sta cercando. Le opere del Manzoni non mancano mai, qualche volta è apparsa anche la prima edizione stampata da Ferrario, la Ventisettana, normalmente offerta a un prezzo che si aggira attorno ai diecimila euro, un po’ di meno o un po’ di più a seconda dello stato di conservazione. I margini ampi, la legatura, l’assenza di fioriture e gore fanno la differenza, soprattutto fra i collezionisti. “Vecchi libri in piazza” è organizzata dall’associazione Maremagnum, che fa capo alla libreria Malavasi di via Tecla, un’istituzione a Milano. Offre libri antichi e rari dal 1940. Il fondatore, Paride Malavasi, comincia con la compra-vendita di volumi nuovi, antichi e vecchi, specialmente di argomento scientifico e letterario, e presto si accorge che molti, librai compresi, quando non trovano un titolo vanno da lui. Nel 1975, il testimone viene raccolto dai figli, prima Maurizio, poi Sergio e Sandra. La Libreria è nota per la cura quasi maniacale che viene posta nella redazione delle schede bibliografiche. Altro tempio del libro antico è la Libreria Mediolanum. Fondata da Ernesto Pozzi, originariamente in via Montebello oggi in via del Carmine 1, è la più antica libreria antiquaria milanese, da sempre diretta dalla famiglia Pozzi, giunta alla quarta generazione. Più che una libreria è uno studio profumato di legno e di carta antica all’ombra di un vecchio cortile nel magico quartiere di Brera. Qui è possibile trovare libri rarissimi, e anche costosissimi, incunaboli, stampe e autografi. Un occhio di riguardo alle edizioni del Manzoni non viene mai meno. In via Cesare Balbo 4, fino a qualche anno fa però era in via Vigevano, c’è la Libreria Antiquaria Pontremoli di Lucia di Maio e Giovanni Milani. Negli ampi spazi con scaffali aperti, pare di essere in una biblioteca più che in uno spazio commerciale, sono allineate numerose edizioni originali, dall’Illuminismo a tutto il Ventesimo secolo, insieme a manoscritti, autografi, disegni originali e una vasta scelta di riviste e giornali. Anche qui Manzoni è sempre di casa, la Pontremoli tra l’altro ha ripercorso la storia editoriale e tipografica de “I promessi sposi” con larghezza di particolari che abbiamo in parte ripreso anche in queste pagine. Giovanni Biancardi è invece pensiero e muscolo della libreria Il Muro di Tessa, in via Tadino 4. È specializzata in edizioni di letteratura italiana, antica e moderna, in testi di storia e tradizioni locali, specie se milanesi, esoterica e bibliofilia. Il negozio è una bomboniera, ma il ricco fondo di volumi custodito nello studio bibliografico di viale Cassala viene offerto anche sui maggiori portali. Inutile dire che Biancardi è un conoscitore delle edizioni manzoniane. Per chi infine volessi farsi una panoramica più esaustiva delle librerie milanesi, e non solo, dove andare a scovare edizioni preziose, rare o semplicemente originali de “I promessi sposi” e delle altre opere pubblicate dal Manzoni, può consultare il sito dell’Associazione Librai Antiquari d’Italia www.alai.it.
In questo peregrinare bibliofilo si possono inserire anche quattro passi nella centralissima via San Pietro all’Orto, che prende il nome dall’omonima chiesa scomparsa a fine Settecento, a sua volta chiamata in questo modo perché dietro l’abside si coltivavano ortaglie. È la via dove sono stampate sia l’edizione del Ventisette sia quella del Quaranta de “I promessi sposi”. Vincenzo Ferrario, l’editore della prima, ha da poco trasferito la sua tipografia da via San Vittore e 40 Martiri numero 880 a via San Pietro all’Orto numero 893 quando il Manzoni, che abita poco distante da lì, si rivolge a lui per la stampa. Lo scrittore si reca spesso ad assistere al lavoro del tipografo e spesso ritira e riconsegna personalmente le bozze corrette con cura. Anche alla stampa della cosiddetta Quarantana Manzoni dà la sua assistenza più assidua e non può che essere così considerato quanto tiene a questa edizione e con quanta fatica l’ha preparata. Il tipografo questa volta è Guglielmini e Redaelli, sempre di stanza in via San Pietro all’Orto, al numero 890. Né l’una né l’altra tipografia esistono, ma tutto sommato è affascinante sapere che qui, in questa strada immersa nel quadrilatero della moda, – per convenzione delimitato da via Montenapoleone, via Spiga, via Manzoni e corso Venezia – dove oggi i milanesi vanno spesso dopo essere stati a teatro per ristorarsi in uno storico locale, qui, dicevamo, hanno visto la luce “I promessi sposi”.