068. Nella casa di campagna - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Nella casa di campagna

La Villa di Brusuglio sorge in una frazione di Cormano, alle porte di Milano, e oggi fa un po’ sorridere chiamarla casa di campagna. Eppure per Don Lisander tale è. Tra queste mura e il parco che le corona emerge con forza, al di là del personaggio pubblico grande e severo, l’animo sensibile del Manzoni e il suo attaccamento alla terra. La casa evoca anche la sua dimensione letteraria, perché proprio tra queste stanze lo scrittore dà inizio alla stesura di “Fermo e Lucia” e ultima l’Adelchi.

La proprietà di Brusuglio giunge al Manzoni tramite la madre Giulia Beccaria, che la riceve a sua volta in eredità nel 1805 dal conte Carlo Imbonati. Dopo avere pensato di venderla, qualche anno più tardi Alessandro decide di tenerla e fa costruire il corpo centrale, disegnato pare da lui stesso, secondo i dettami dell’architettura francese in voga al momento, coadiuvato dall’architetto Attardo Speroni. In tale modo vengono unite le due ali laterali, a quel tempo ancora separate. La facciata neoclassica rimane da allora immutata, come la disposizione dei corpi dell’intero complesso, mentre gli interni sono trasformati nel tempo.

Seimila ettari di terreno e un’infinita sequenza di stanze. Il luogo perfetto per esprimere la propria personalità, deve avere pensato lo scrittore. La facciata a nord prospetta sull’immenso parco, che presto diventa il posto dove Manzoni rivela tutta la sua passione di botanico e la sua perizia di agricoltore. Da Parigi fa arrivare specie rare e provvede personalmente alla messa a dimora di querce, ciliegi, castagni, platani, tassi, liquidambar, ginkgo biloba. Si dedica anche alla sericoltura, sperimenta perfino la coltivazione del cotone e del caffè, ma con scarsi risultati. Spesso raggiunge la casa di campagna a piedi, partendo dalla sua casa nel centro di Milano, tagliando per la città e percorrendo l’antica via Comasinella. A Brusuglio trascorre anche lunghi soggiorni, a volte sei mesi all’anno. È il suo buon ritiro, dove può riposare, meditare e incontrare gli amici, pochi, quelli a lui più cari. Nel parco odierno allignano ancora esemplari piantati da Manzoni. I discendenti, prima i marchesi Alberto e Barbara Berlingieri, oggi il figlio Pietro, portano avanti da anni un restauro discreto e intelligente assieme all’architetto Paolo Pejrone. Quel che appare oggi è un giardino d’autore punteggiato da possenti platani pronti ad accompagnare la vista verso scenografiche prospettive, vetusti aranci e tante altre specie. Si dice che sdraiato sui rami di una catalpa lo scrittore abbia composto in un sol impeto “Il Cinque Maggio”. Come sempre accade con chi è diventato un mito, è quasi inutile cercare di distinguere ogni volta il vero dalla leggenda.

 

Villa Manzoni Berlingeri

Via Alessandro Manzoni 9

Brusuglio, Cormano

villamanzoni.it