025. Scorci fluviali nelle vedute di Gaspare Vanvitelli e Bernardo Bellotto - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Scorci fluviali nelle vedute di Gaspare Vanvitelli e Bernardo Bellotto

Quanto fatto con i disegni di Leonardo, può essere ripetuto con i dipinti del pittore olandese Gaspar Van Wittel, italianizzato Gaspare Vanvitelli, e del veneto Bernardo Bellotto, il nipote del Canaletto. È un esercizio semplice, che non mancherà di stupire il visitatore curioso. Si tratta di scrutare il paesaggio dell’Adda fra Vaprio e Canonica, nel tratto parallelo al Naviglio della Martesana. Il miglior punto di osservazione è quello che si gode dalla Casa del Custode delle acque di Vaprio, che sorge sull’argine del fiume, esattamente dove il canale piega a gomito in direzione di Milano. L’edificio, eretto nel Cinquecento per controllare i transiti sul naviglio e sul fiume, viene nominato “Casa Regia”, cioè luogo deputato ai pagamenti dei dazi, e offre ospitalità nei secoli seguenti a personaggi illustri. Tra gli artisti che qui hanno sostato figura appunto Gaspare Vanvitelli. Nel 1719, mentre visita il Nord Italia, si ferma sull’Adda e proprio da questa casa esegue un disegno preparatorio dal quale poi produce sette splendide “Vedute di Vaprio”. Sembra proprio che l’artista si sia affacciato dalla casa e da quel punto, da attento indagatore e assistente topografo qual è, inquadra ogni particolare in una sola prospettiva: i due centri abitati e le ville, il traghetto, gli approdi e i tre corsi d’acqua, il Naviglio della Martesana, l’Adda e la roggia di Vailate. Dalla stessa casa è possibile rivedere nella realtà di oggi il mondo di ieri. Adesso si scorgono un ponte al posto del porto e una strada carrabile sull’alzaia, l’antico campanile romanico di Canonica ha cambiato aspetto e altri edifici sono sorti, certamente non vediamo più barche, barchette e zattere navigare. Insomma, molte cose sono cambiate, eppure una certa atmosfera è sopravvissuta.

Qualche anno più tardi, il 1774, un altro importante artista, Bernardo Bellotto giunge a Vaprio, forse su invito del cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo della città e grande appassionato di pittura, la cui sorella, donna Innocenza, ha sposato un Visconti, proprietario della villa Archinto Visconti a Vaprio, affacciata sul fiume, di fianco a Villa Melzi. Un’altra ipotesi formulata per spiegare la visita del pittore alla “riviera” dell’Adda è la richiesta, probabilmente giuntagli dal conte Antonio Simonetta, proprietario della villa Monasterolo con il famoso parco aggettante sull’Adda, di dipingere il porto di Canonica. In ogni caso il Bellotto non si limita a soddisfare i committenti immortalando la loro proprietà. Sinceramente sopraffatto dalla bellezza di luoghi e forse anche dall’aleggiante memoria di Leonardo da Vinci, elegge il paesaggio fluviale a protagonista delle sue composizioni. Sceglie due punti di vista: in una mette le spalle a sud e dalla Casa della Camera Regia, oggi Casa del custode delle acque, riprende le ville di Vaprio alla sinistra del fiume e il paese di Canonica a destra; nell’altra volta le spalle ai monti e immortala il fiume stretto tra i due paesi mentre scende verso la pianura.  Le “Vedute di Vaprio e Canonica” entrano di diritto nella storia alta della pittura, una di queste è conservata al Metropolitan Museum di New York.

Il raffronto fra quei dipinti settecenteschi e il paesaggio odierno è ricco di spunti. La spettacolare scenografia che anima le vedute del Vanvitelli e del Bellotto è stata alterata. Il progresso ha preteso un pesante pedaggio, fatto di strade d’asfalto e ponti in cemento armato. Al posto di damine e cicisbei che passeggiano sottobraccio, ora sfrecciano le automobili. Eppure quest’angolo di Lombardia è ancora rasserenante e molti degli elementi scenici presenti nelle vedute del Settecento sono ancora lì ad allietare lo sguardo.

Da luogo preposto alla cura del Naviglio e all’incameramento dei dazi, la Casa del custode delle acque dopo un attento recupero è diventata sede della Proloco Vaprio e il suo Infopoint e ospita La Galleria Interattiva “Leonardo in Adda” e dal 2019 la mostra permanente Vaprio e la Valle dell‘Adda: lo sguardo di Leonardo. Queste due esposizioni permettono un incontro avvicinato con il grande genio, che qui è stato di casa. La sala Teatro del Codice Atlantico, contraddistinta da una volta a botte in mattoni, custodisce trecento degli oltre mille fogli del Codice Atlantico, una preziosa riproduzione anastatica in formato reale. La sala Catalogo dei moti e delle acque ospita un grande acquario che si anima mentre la voce di Leonardo racconta i suoi esperimenti e le sue innovative conclusioni. Infine, la sala Trattato del paesaggio è un viaggio lungo il tratto dell’Alzaia accompagnati dagli occhi e di nuovo la voce di Leonardo.

 

Casa del Custode della Acque

Via Alzaia Sud 3

Vaprio d’Adda

 

Vedute

Gaspar van Wittel, Vaprio d’Adda, 1722, olio su tela, collezione privata, Milano

Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso nord-ovest, 1744, olio su tela, collezione privata, Milano

Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso nord, 1744, olio su tela, The Metropolitan Museum of Art, New York

Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso sud-est, 1744, olio su tela, collezione privata, Roma

Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso sud, 1744, olio su tela, collezione privata, Milano