A fianco della Basilica, lungo la via Lambro, si accede al Museo e Tesoro del Duomo, completamente ipogeo, ricavato sotto alla chiesa e strutturato su due livelli, che vanno a costituire un percorso di visita estremamente ricco e complesso, attraverso cui le opere confluiscono in un unico grande vano. È una delle raccolte di arte sacra più importanti, sotto il profilo squisitamente artistico, ma anche sul piano storico, di tutto il nostro Paese. Custodisce quattordici secoli d’arte e di storia con capolavori unici, che vanno dall’eredità di Teodolinda all’arte contemporanea. Il nucleo centrale è formato appunto dai beni offerti dalla regina al momento della fondazione della chiesa ed è integrato dai regali di Gregorio Magno per il battesimo del figlio di Teodolinda stessa, Adaloaldo. Vale la pena ricordare di nuovo che nel Duomo di Monza vengono incoronati nel corso dei secoli non solo i re longobardi, ma anche, secondo la tradizione, Carlo Magno e Corrado di Lorena, e da fonti documentate Corrado III di Svevia, Federico I il Barbarossa, suo figlio Enrico VI di Hohenstaufen, Carlo IV d’Asburgo, Carlo V d’Asburgo, Napoleone, Ferdinando I d’Austria. Tutto ciò avviene grazie alla presenza della Corona Ferrea, reliquia conservata tuttora nella cappella più bella del Duomo, affrescata con le storie di Teodolinda. Ed è proprio dalla Corona Ferrea che prende idealmente il via il percorso museale. Nella sezione medioevale figurano anche le donazioni effettuate da Berengario I, re d’Italia nel 888, e da Ariberto D’Intimiano, arcivescovo di Milano dal 1018. Spicca la straordinaria Croce di Agilulfo, in cui s’intrecciano stile bizantino ed elementi decorativi di ascendenza barbarica. Altri due oggetti ammirevoli di oreficeria longobarda sono la Chioccia con Pulcini, in argento dorato, rubini e zaffiri, in parte lavorata a sbalzo e in parte a fusione, e il cosiddetto Evangeliario di Teodolinda, la cui legatura è composta da due placche in oro, decorate con pietre incastonate a freddo, vetrine, cammei e smalti. La sezione viscontea presenta, oltre a una serie di testine provenienti dai gugliotti della facciata, un frammento della crocifissione di Michelino da Besozzo, vero e proprio dominatore per più di mezzo secolo della pittura lombarda e dell’Italia settentrionale, il calice di Gian Galeazzo e una bellissima statuetta devozionale raffigurante San Giovanni Evangelista. La terza sezione è una raccolta di pitture su tavola, che va dall’epoca degli Sforza alla metà del Cinquecento arricchita da oggetti provenienti dalle arti applicate e cosiddette minori, a partire dal rosone della facciata, ricomposto nel museo, al centro di una parete di dodici metri di altezza. Seguono la sezione che si focalizza sulla quadreria di epoca borromaica e la fioritura barocca e quella dedicata all’età neoclassica. Conclude la visita un percorso attraverso l’arte sacra contemporanea con lavori di Lucio Fontana, Sandro Chia e Luciano Minguzzi.
Museo e Tesoro del Duomo di Monza
Via Lambro 2
Monza
museoduomomonza.it