137. Scorci pittorici lungo il Lambro - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Scorci pittorici lungo il Lambro

In questo peregrinare per la Brianza spostiamoci ora verso occidente per tornare tra i territori che afferiscono al Parco della Valle del Lambro. Tra Verano Brianza e Briosco lo scenario si infittisce di impianti industriali a ridosso del fiume e di piccoli abitati sorti attorni ai mulini che per secoli macinano cereali. Cessata l’attività molitoria, interrati i canali, alcuni edifici si sono persi, altri sono cadenti, altri ancora hanno cambiato funzione. Ci avviciniamo ad Agliate, che viene annunciata dalle arcate del ponte, uno dei più antichi e importanti dell’intera valle, storico collegamento fra la Brianza di pianura e le colline. La “Costa di Agliate” ai primi dell’Ottocento è ritratta in un’incisione di Federico e Carolina Lose, gli autori del Viaggio pittorico nei Monti di Brianza. Per secoli la pieve di Agliate è divisa in due dal fiume, tanto che pure sulle carte antiche di parla di una pieve di qua dal Lambro e di una pieve di là dal Lambro. La frazione di Carate Brianza costituisce ancora oggi, con il ponte, la basilica romana, le case addossate al fiume uno degli scorci più autentici di questi luoghi. Non a caso riceve nel tempo attenzione nei quadri di molti pittori fin dalla prima metà dell’Ottocento: artisti milanesi e monzesi, soprattutto, che salgono fin qua per rappresentare nelle tele questo felice angolo di Brianza. A Realdino, l’altra frazione di Carate, dove la valle si stringe, affiorano lungo le sponde alti banchi di ceppo lungo le quali le acque hanno scavato il loro corso fino a diventare attrazioni turistiche. Sono cavità naturali chiamate appunto Grotte di Realdino, tra le quali l’acqua proveniente dalle colline sovrastanti gocciola fresca e sono stati ricavati spazi destinati alla ricreazione e allo svago. Appena oltre le case e gli impianti industriali tornano a infittirsi, intervallati dal verde delle ville che in qualche caso si spinge fin sul fiume. Torniamo ora ad Agliate per conoscere meglio la basilica dei Santi Pietro e Paolo che con il battistero di San Giovanni Battista costituisce una delle maggiori testimonianze dell’architettura romanica in Lombardia. La costruzione è riconducibile ai secoli X e XI, ma studi recenti tendono ad anticipare al IX secolo l’avvio dei lavori. L’esterno è caratterizzato dall’uso di ciottoli di fiume e da un apparato decorativo fatto di archetti pensili, lesene sulla facciata fornici e contrafforti che corrono lungo i lati della costruzione. L’interno è scandito da archi e colonne di riutilizzo risalenti ai secoli IV e V. originariamente la basilica doveva essere ricoperta interamente di affreschi, oggi sopravvivono solo porzioni limitate. A pochi metri del lato meridionale della chiesa sorge il battistero con la pianta a nove lati e una piccola nicchia absidale. All’interno, tutt’intorno alla vasca battesimale, si ammirano affreschi riconducibili a varie epoche. Alcuni appaiono più compromessi, altri sono meglio conservati. Spicca la Deposizione di Cristo nel lavello probabilmente della prima metà del Trecento. Dichiarata monumento nazionale nel 1875, la basilica di Agliate è interessata da ingenti restauri diretti dall’architetto Luca Beltrami negli ultimi anni dell’Ottocento, epoca alla quale risale la torre campanaria che vediamo oggi.

 

Basilica dei Santi Pietro e Paolo

Via Cavour 28

Agliate

basilicadiagliate.com