Un altro esempio d’importanza capitale per la storia dell’architettura delle nobili dimore briantee è Palazzo Borromeo Arese a Cesano Maderno. Attorno alla metà del Seicento, Bartolomeo III Arese fa edificare una grande residenza adeguata al prestigio raggiunto dalla famiglia. La progettazione dell’edificio è accompagnata da una nuova dimensione urbanistica che coinvolge l’intero paese e la campagna circostante. Per oltre due secoli è sede per cerimonie di grande impegno politico, alle quali s’aggiungono sfarzosi ricevimenti in onore d’illustri ospiti, quali il duca di Parma, il Principe di Sassonia e numerosi dignitari austriaci. I fasti del passato diventano solamente un lontano ricordo nel Novecento allorché numerose difficoltà investono il monumento. Durante la seconda guerra mondiale molti locali sono occupati dalle famiglie sfollate da Milano e da depositi di mobilieri e falegnami locali. Solo negli anni Cinquanta il fabbricato può essere completamente liberato, ma questo non arresta la fase di degrado. Finché l’amministrazione comunale di Cesano Maderno acquisita il complesso impegnandosi in un laborioso e complesso progetto di restauro che dapprima interessa il bellissimo giardino all’italiana e poi via via le sale del palazzo. La nobile dimora oggi è un centro di promozione culturale. Le superfici affrescate di Palazzo Arese Borromeo interessano ben trentatré ambienti per un totale di tremila metri quadrati. La ricerca di un nuovo rapporto con l’esterno e con la natura circostante, confermato dai rimandi visivi verso il parco ottenuti mediante l’invenzione della loggia al primo piano, elemento caratteristico del fabbricato, trova un’originale e affascinante espressione nel Ninfeo, un prolungamento dell’ala nord verso il giardino. Dell’architettura originaria quest’ultimo conserva il viale principale che corre lungo l’asse loggia-fontana. Oggi, grazie anche alla sua posizione nel cuore del centro abitato, costituisce un’occasione di ricreazione e di svago per i residenti e i visitatori del complesso. È adornato di edicole e tempietti che costituiscono il punto d’arrivo dei viali principali. Tra gli aspetti più pregevoli si ricordano l’uccelliera, riservata come indica il nome stesso all’alloggiamento di volatili, e all’estremità meridionale il Tempietto del Fauno, una costruzione seicentesca a croce greca, completata da una cupola sferica, sorretta esternamente da un tiburio e sormontata da una statua.
Da non perdere una visita a Piazza Esedra che concorre ad arricchire e ingentilire la facciata di Palazzo Borromeo. I lavori per la sua costruzione iniziano intorno al 1640 e proseguono fino alla prima metà del Settecento. Una volta completata diventa una delle novità più spettacolari per la Brianza grazie al forte impatto scenografico. Il prospetto verso l’interno, intervallato da sedici nicchie di cui due ospitano gruppi statuari con putti e figure marine, è caratterizzato dalle fasce orizzontali di granaglia poste sia sui semipilastri sormontati da pinnacoli a fiamma in pietra calcarea dall’aspetto spugnoso, sia alla sommità delle edicole. Un passaggio in lastre di granito chiuse fra due fughe di acciottolato conduce al Palazzo. Di fronte a questo corre una stradina carrozzabile. Il resto dello spazio è sterrato, ulteriore elemento di originalità di questa insolita piazza che, a causa dell’ingiuria del tempo, giunge alla fine del Novecento in condizioni precarie. Grazie ad un attento e paziente restauro conclusosi nel 1998, appare di nuovo in tutta la sua bellezza.
Palazzo Arese Borromeo
Via Borromeo 41
Cesano Maderno
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