011. Santa Maria delle Grazie segreta - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Nel 1980, il complesso di Santa Maria delle Grazie e del Cenacolo viene iscritto nella lista UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Queste sono le argomentazioni della commissione esaminatrice: «è una realizzazione artistica unica, di un valore eccezionale universale che trascende tutte le contingenze storiche» che «ha esercitato un’influenza considerevole, non soltanto sullo sviluppo di un tema iconografico ma anche sul destino della pittura».

Prima ancora di parlare della celeberrima pittura murale, scopriamo qualcosa della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Pochi sanno, per esempio, che ancora oggi è possibile osservare la figura dell’uomo che ne ha favorito la costruzione. Basta entrare nella Cappella della Vergine delle Grazie, la settima a sinistra, dove è custodito un dipinto intitolato Madonna delle Grazie. Pare incredibile, ma un numero esiguo di visitatori lo fa. Eppure, prima o dopo l’estasi del Cenacolo vale davvero la pena di infilare il naso in questo angolo di pace. Sotto il manto della Vergine, inginocchiati, sono raffigurati Gaspare da Vimercate, la moglie e i figli. Questo è il cuore del Santuario, la parte più antica.

Gaspare da Vimercate è una figura sconosciuta ai più eppure di importanza primaria nelle vicende della Milano rinascimentale. È lui a favorire l’ascesa al ducato di Francesco Sforza. Il duca, quale riconoscimento, lo vuole tra i suoi stretti consiglieri e lo nomina conte oltre a donargli vasti appezzamenti fuori porta Vercellina. Su parte di questi Gaspare fa edificare il suo palazzo, mentre sulla porzione rimanente tiene acquartierate le truppe. Attiguo all’edificio fa erigere un piccolo oratorio di famiglia e sulla pala dell’altare si fa effigiare, insieme alla famiglia, ai piedi della Madonna. Quando i padri domenicani del convento di Sant’Apollonia a Pavia si rivolgono a lui per acquistare una parte di quei fondi, il Vimercati, ormai uno degli uomini più potenti del ducato, sceglie la via della donazione, esprimendo però la volontà di includere la cappella privata nella nuova chiesa nascente. Non può sapere che sarebbe diventata uno dei monumenti religiosi più celebri al mondo, ma a tutti gli effetti si conquista il titolo di fondatore delle Grazie, tanto più che s’impegna anche a contribuire economicamente alla costruzione del nuovo complesso. A dirigere i lavori è chiamato Guiniforte Solari, l’architetto più in vista in quegli anni a Milano. Il convento è completato, almeno nelle sue parti essenziali, nel 1469, la chiesa nel 1482. Gaspare non vede terminare né l’uno né l’altra, poiché muore in battaglia nel 1467, acciaccato dagli anni e dalle numerose guerre. Viene seppellito davanti all’altare maggiore della costruenda Santa Maria delle Grazie. Fino alla soppressione napoleonica, ogni giorno viene celebrata una messa in suo onore. In seguito la lapide è rimossa e collocata vicino alla porta della sagrestia. Poi scompare. Sopravvive però la chiesa a imperitura memoria del suo mecenate.

In verità l’edificio religioso che vediamo oggigiorno è differente. Il suo aspetto si deve alla volontà di Ludovico il Moro, il quale, diventato nuovo signore di Milano, dichiara solennemente che tutto il complesso si dovrà trasformare nel monumento celebrativo del suo governo. Per abbellire il precedente fabbricato, in larga parte abbattuto, gareggiano i migliori maestri. La tribuna è tradizionalmente attribuita al Bramante. Nel refettorio del convento Donato Montorfano dipinge una sensazionale Crocifissione affollata di cavalieri e santi. Alla fine resta da affrescare solo la parete di fronte, per la quale è scelto il tema dell’Ultima Cena. L’incarico viene affidato a Leonardo da Vinci che vi lavora dal 1494 al 1497. Il risultato finale è stravolgente.

 

Santa Maria delle Grazie

Piazza di Santa Maria delle Grazie

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