101. Le delicate armonie di Pusiano - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Le delicate armonie di Pusiano

Sette sono i comuni che si affacciano sul Lago di Pusiano: Eupilio, Erba, Merone, Cesana Brianza, Bosisio Parini, Pusiano e Rogeno. Ci troviamo nel cuore dei territori che compongono l’Ecomuseo del distretto dei monti e dei laghi briantei, sviluppatosi tra le province di Lecco e di Como, riconosciuto dalla Regione Lombardia nel 2013. Racchiude i paesaggi, le bellezze naturali e storico-artistiche presenti in quella parte di Lombardia stretta fra le Prealpi, le colline del Monte di Brianza, i massicci montani del Cornizzolo, dei Corni di Canzo e del Moregallo e i laghi prealpini morenici.

A pochi metri dalle sponde lacustri, Pusiano ospita Palazzo Beauharnais, oggi sede di attività culturali e didattiche. Il corpo principale è costruito dalla famiglia Carpani su una preesistente dimora tardo medioevale, della quale sopravvivono due interessanti soffitti lignei con tavolette dipinte. Il Palazzo vive la sua epoca d’oro quando, negli ultimi decenni del Settecento, è scelto come dimora estiva dal viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone, che perfeziona la realizzazione dei giardini all’italiana tutt’ora presenti. Nella villa di Pusiano e nei dintorni il Beauharnais può soddisfare le sue più grandi passioni: la caccia, a tal proposito su un pianoro del Bollettone fa costruire un grande edificio per ospitare i suoi prestigiosi cavalli, la famosa Alpe del Viceré, e le donne. Dal 1986 il Palazzo è di proprietà dell’Amministrazione comunale. Dalle acque del lago emerge l’Isola dei Cipressi. Abitata fin da tempi antichi, quando sulla punta orientale vi era un piccolo villaggio su palafitte, oggi è una piccola oasi popolata da gru coronate, pavoni e cicogne. Si può raggiungere a bordo del battello elettrico Vago Eupili con una breve crociera che parte dall’imbarcadero di Bosisio Parini. L’Eupili, chiamato così da Giuseppe Parini, che a sua volta si è ispirato a Plinio il Vecchio, coi suoi undici chilometri di perimetro offre al visitatore non soltanto un paesaggio romantico ma pure una infinità di storie. Una di queste ci racconta appunto dell’abate Parini, poeta che al suo esordio usa lo pseudonimo di Ripano Eupilino, composto dall’anagramma del cognome (Ripano/Parini) e dal greco Eupilio, che sta per bella porta, (da cui Eupilino): lo specchio d’acqua brianzolo nelle sue rime diventa luogo d’Arcadia, concentrazione irripetibile di valori bucolici, sfondo idilliaco di egloghe pastorali. Nel centro storico di Bosisio si conserva l’edificio in cui il Parini nasce nel 1729. Lì vive fino al 1739, anno in cui si trasferisce con i genitori a Milano. Spesso fa però ritorno nella sua casa natale, dove vive la sorella Laura. Dopo la morte viene lasciata in eredità ai nipoti Appiani, che la conservano fino al 1930, anno in cui la proprietà passa al demanio statale. Da lì in avanti cade nell’oblio fino a rischiare il crollo. Solo nel 1999, in occasione del bicentenario della morte del Parini, viene restaurata e adibita a museo, dove sono esposti oggetti che rinviano alla vita rustica dei tempi cari al poeta.

Il nome di Bosisio Parini è legato a un altro uomo di lettere, Gianni Brera. Il noto giornalista, nato a San Zenone al Po nel 1919, acquista una casa sul lago di Pusiano, nella frazione di Garbagnate Rota, ed elegge la Brianza quale «patria acquisita con pieno diritto del sangue». Con le sue consuete iperboli arriva a scrivere che «chì, anca la Toscana la va a ’scondess». La prosa di Brera palpita come carne viva, ecco come interpreta i colori di questi luoghi: «La luce della Brianza è unica davvero, qualcosa che ti ritorna prodigiosamente dal cielo anche quando sembra svanita. I pittori ci godono fino alla ciucca, all’infatuazione solenne. I verdi sono così numerosi che si smarrisce lo sguardo nel rilevarli. I rossi, quando non è autunno, si attenuano nel vermiglione e nel rosa. I gialli dei canneti invernali sbiadiscono a toni che un delicato grigio nobilita fino a confondere i pennelli più abili (e lo confessa Morlotti, che pure non si spreca)». È bene ricordare che non c’è alcun intento romantico e idealista, nessuna nostalgia d’una purezza perduta nelle parole di Brera, che è troppo veemente e inatteso per concedersi al rimpianto. «I passatisti gemono sui ricordi del paesaggio. Oh, la dolce Brianza perduta, oh mio dolore! A parte che la Brianza è severa ma rorida, non dolce; che i suoi verdi sono anche gerbidi sotto un cielo che raramente supera l’intensità del pastello, io qui affermo senza paura che il fatto più romantico della Brianza e dei brianzoli è proprio quello di avere sconfitto la fame non curandosi più di tanto degli esteti e dei loro comici lamenti». La casa di Gianni Brera è andata perduta durante un incendio nel 2012. Oggi a ricordare il suo intenso rapporto con questi luoghi c’è il lungolago a lui dedicato. Ma soprattutto restano le sue parole, così dense di sincero affetto. Eccone un’altra prova: «In questi giorni passano i tordi. Come l’autunno è pittore ineguagliabile, non v’è paese al mondo che valga la Brianza in ottobre. Dite che il vanto fa cacofonia? In confidenza, non m’importa nulla. La verità va detta in ogni modo: se non credete sia splendido, il nostro autunno, venite voi stessi a vedere».

 

Palazzo Beauharnais

Via Mazzini 39

Pusiano

comune.pusiano.co.it

 

Isola dei Cipressi

Lago di Pusiano

isoladeicipressi.com

 

Ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei

Corso Giacomo Matteotti 3

Lecco

ecomuseolaghibriantei.it