097. San Pietro al Monte, il canto della pietra - Grand Tour nel cuore della Lombardia

San Pietro al Monte, il canto della pietra

La cosiddetta civiltà dei monasteri è compresa grosso modo tra il quarto e il dodicesimo secolo. È durante quel periodo, tra i più tormentati e caotici della storia, che si cerca con fatica, a volte con disperazione, di ampliare il regno di Dio in terra. Tra i più alti riferimenti italiani del genere va certamente annoverato il complesso monastico di Civate, sulle pendici del monte Pedale o Cornizzolo. Secondo la tradizione, è fatto costruire attorno all’anno 772 da Desiderio, ultimo Re dei Longobardi, sul luogo dove il figlio Adelchi rimane colpito da un’improvvisa cecità per avere oltrepassato, compiendo sacrilegio, la soglia di una piccola chiesa dove aveva trovato rifugio un cinghiale da lui inseguito durante una battuta di caccia. Adelchi, dopo il pentimento, recupera la vista bagnandosi gli occhi con l’acqua di una vicina fonte miracolosa. Allora il padre in segno di riconoscenza fa erigere la basilica di San Pietro, le l’adorna riccamente e la impreziosisce con rare reliquie. Come spesso accade, i contorni della leggenda sfumano nella storia, perché a Civate, come provvederà a ricordare secoli più tardi il cardinale di Milano Alfredo Ildefonso Schuster, all’epoca è effettivamente custodita una parte della catena dell’apostolo Pietro, che Desiderio ha probabilmente ottenuto durante uno dei suoi viaggi a Roma.

Tra queste mura sono passati cardinali, vescovi, legati imperiali e migliaia di pellegrini. Ancora oggi sono tanti i visitatori che risalgono le pendici del monte, attratti dalla pace che qui si respira. Gli affreschi della basilica sono ricchissimi di simbologie, il capolavoro è la rappresentazione della visione dell’Apocalisse con la Gerusalemme Celeste. Completa il complesso l’oratorio di San Benedetto, che con la sua architettura elegante e armoniosa, sta appena sotto San Pietro. Dal paese di Civate occorre circa un’ora di cammino per affrontare l’erta mulattiera e raggiungere quota 662 metri. Ne vale senza alcun dubbio la pena. San Pietro al Monte è inserito dal 2016 nella Tentative List dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, nell’ambito del sito seriale “Gli insediamenti benedettini altomedievali in Italia”. L’Associazione Amici di San Pietro, nata nel 1975, raccoglie un gruppo di volontari che collaborano alla conservazione del complesso monumentale della basilica di San Pietro al Monte e dell’Oratorio di San Benedetto e all’accoglienza dei visitatori. Sono gli eredi dell’impegno di monsignor Giuseppe Polvara, lecchese, fondatore della Scuola d’arte cristiana Beato Angelico, che con alcuni allievi a partire dal 1927 dà inizio al restauro e al consolidamento dei gioielli d’arte civatesi.

Le costruzioni benedettine di Civate sono completate dalla basilica di San Calocero e dall’annesso monastero, situati nel cuore del centro storico. La fondazione della chiesa si fa risalire al tempo del vescovo Angilberto II, secolo IX, che fa trasportare qui le reliquie del santo martire da Albenga, per sottrarle alla profanazione dei musulmani ormai alle porte. L’attuale edificio in realtà non offre l’impressione di un monumento così antico per via dei rifacimenti successivi, assai suggestiva però è la cripta, unica struttura medievale sopravvissuta dopo gli interventi secenteschi. Nel sottotetto è conservato un importante ciclo di affreschi romanici, in stretta relazione con il ciclo di San Pietro al Monte, dove sono raffigurati episodi biblici quali le storie di Mosè e Aronne, la Partenza del popolo ebreo e il Naufragio dell’esercito egiziano nella acque del Mar Rosso. L’ex monastero è distribuito su più ali ampiamente ristrutturate che, in fregio alla chiesa, formano un grande chiostro porticato su due ordini sovrapposti. Sempre nel cuore di Civate, presso la parrocchiale dei Santi Vito e Modesto, si trova la Casa del Pellegrino. Nel basso Medioevo offre alloggio ai pellegrini e ai forestieri diretti a San Pietro e ricovero agli ammalati. Il complesso si sviluppa attorno a una corte chiusa in tre settori: quello quattrocentesco, impreziosito da alcune sale affrescate con scene di caccia e della vita di corte, la porzione centrale, successiva, con ampi saloni dai soffitti lignei che si affacciano sulla corte, e la parte edificata nei primi del Novecento.

 

Abbazia di San Pietro al Monte

Via Privata del Pozzo

Civate

amicidisanpietro.it

 

Chiesa e Monastero di San Calocero

Via Stretta

Civate

 

Casa del Pellegrino

Via Cà Nova 12

Civate

lucenascosta.it