093. Digressioni in Brianza - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Digressioni in Brianza

«Il 1823, l’anno in cui Federico Lose, nativo di Görlitz, disegnò, dei luoghi della Brianza, le ventiquattro vedute che sua moglie Carolina, nata a Dresda, incise poi nei rami le cui stampe dovevano essere raccolte sotto il titolo di “Viaggio pittorico nei moti di Brianza”, il 1823, dico, vide Alessandro Manzoni portare a termine, il 17 settembre, “I Promessi Sposi”. Si tratta, dunque, di un anno non dimenticabile, non solamente nella storia della letteratura, ma anche in quella della Brianza, se rammentiamo che il Manzoni, forse più che nelle aure di “quel ramo del lago di Como”, respirò fanciullo in quella della vicina Brianza, nei cortili e nei giardini del collegio di Merate (…) Tutto brianzolo è, per così dire, il sottofondo paesistico de “I Promessi Sposi”. Sembra che i protagonisti del grande racconto non si volgano mai a guardare verso le Alpi del settentrione, ma sempre, invece, verso le dolci campagne folte di boschetti, promettenti di acque e di ruscelli, che lentamente digradano verso Inverigo, verso Erba, verso Merate, e finalmente verso Monza».

Le parole con cui Orio Vergani introduce la ristampa anastatica (Edizioni Il Polifilo, 1959) del “Viaggio pittorico nei Monti di Brianza” riassumono in modo efficace lo straordinario intreccio di storie – migranti da un luogo all’altro e da un personaggio all’altro – racchiuse in questo scorcio di Lombardia.

Tutto brianzolo è, per così dire, il sottofondo paesistico de “I promessi sposi”, scrive Vergani, figura di primo piano nel mondo del giornalismo, della letteratura e dell’arte novecentesca. Qui occorre scomodare il tema non facile dei ricordi associati ai primi anni di vita. Com’è noto, a un certo punto dell’infanzia questi tendono a sparire per fare posto ad altri. Comunemente si crede che i ricordi comincino a fissarsi nella mente dopo i tre anni, ma in realtà le cose non stanno proprio così e la memoria del proprio vissuto può avere inizio anche prima.

Alessandro Manzoni dopo essere venuto al mondo è affidato alle cure di una balia. La nutrice, Caterina Panzeri, vive col marito Carlo Spreafico e altri familiari alla Cascina Costa di Galbiate, paese della Brianza settentrionale posto sopra il lago di Annone, alle pendici del Monte Barro. Colline, campi e sullo sfondo il Resegone. È con questo orizzonte rurale che cresce il piccolo. Cascina Costa detta “Manzoni” esiste ancora, la si incontra sulla strada che da Galbiate va verso Colle Brianza; nei pressi della località Mozzana una stradina porta al dimesso fabbricato. Un targa ricorda il soggiorno dell’illustre ospite: “In questo casolare ebbe il primo nutrimento Alessandro Manzoni nell’anno 1785”.

Un’altra via per indagare il Manzoni brianzolo porta a Merate, dove Alessandro Manzoni trascorre cinque anni, dal 1791 al 1796, nel Collegio San Bartolomeo dei Padri Somaschi. La prima pietra dell’edificio è posta nell’estate del 1605 per volere dei coniugi Giovan Battista Riva e Anna Spoleti, che vogliono far nascere una scuola affidata alle cure dei Somaschi dove istruire gratuitamente i giovinetti, tanto i ricchi quanto i poveri del borgo, tutti senza distinzione. L’istituto è inaugurato nel 1615. Nel 1628, testimoniano alcuni documenti, vi abitavano dodici membri: sei padri, quattro chierici assistenti e due fratelli coadiutori. A lungo il collegio è custodito dai seguaci di San Gerolamo. Nel frattempo è soggetto a più opere di restauro; ampliamenti e abbellimenti si susseguono senza sosta. Dopo la chiusura decretata da Napoleone, è riaperto sotto la gestione dei Padri Barnabiti. La dedicazione al Manzoni avviene pochi giorni dopo la sua morte, il 27 maggio del 1873. Per l’occasione è realizzata una lapide con il profilo del letterato in rilievo. Prima posta nell’atrio, poi all’esterno, infine riportata all’interno del collegio. Ancora oggi i corridoi percorsi dal letterato continuano a essere calpestati da centinaia di allievi. L’edificio difatti ospita la Scuola Secondaria di Primo Grado Collegio Manzoni di Merate.  Per rispondere all’aumento crescente della domanda didattica e alle mutate esigenze delle organizzazioni scolastiche sono avviate trasformazioni e sopraelevazioni, ma lo spirito di Alessandro aleggia ancora fra queste mura.

 

Cascina Costa detta “Manzoni”

Via Provinciale per Colle Brianza

Galbiate

 

Collegio Manzoni di Merate

Via Collegio Alessandro Manzoni 41

Merate