105. Nella Valle del Lambro e il suo parco - Grand Tour nel cuore della Lombardia

Nella Valle del Lambro e il suo parco

Dall’altezza dei laghi d’Alserio e Pusiano fino alla città di Monza, il fiume, le sue sponde e il territorio circostante sono inclusi nel Parco della Valle del Lambro. I primi dibattiti attorno all’idea di istituire un’area protetta in queste zone risalgono agli inizi degli anni Settanta, quando sotto la spinta di una forte urbanizzazione le zone d’interesse ambientale, già compromesse dalla precedente stagione industriale, rischiano di essere danneggiate irreparabilmente. I tempi però non sono ancora maturi. Quando, nel 1983, il Parco regionale vede finalmente la luce, lungo la valle di natura ne è sopravvissuta poca. Tuttavia, il progetto di conservazione è ambizioso, proprio perché in questi luoghi la mano dell’uomo è visibile a ogni passo. Non si tratta di tutelare aree disabitate e selvagge, bensì di valorizzare piccoli scorci di natura ancora suggestivi che si integrano con paesaggi forgiati dall’incessante azione antropica. Questa è la difficile sfida con cui si deve misurare il Parco fin dal principio. La valle, a dispetto di quel che raccontano le cronache d quegli anni, presenta ancora valori paesaggistici, storici e artistici di alto interesse, come ad esempio le numerose ville patrizie che conferiscono alla zona un’impronta d’eleganza e leggiadria, gli edifici di culto, le architetture rurali sopravvissute allo sviluppo tumultuoso e infine le testimonianze d’archeologia industriale. La prova più difficile, però, è un’altra ancora: recuperare e risanare le sponde e le acque del Lambro. Oggi, la triste fama di fiume inquinato che lo ha accompagnato per decenni appare ingrata.

Passando a volo d’uccello sui luoghi protetti, possiamo osservare come la zona dei laghi corrisponda a quella di più spiccato interesse naturalistico, tra l’altro comprende importanti zone umide già in parte tutelate dalla Riserva Naturale Riva Orientale del Lago di Alserio. I bacini di Pusiano e Alserio sono inoltre Siti di Interesse Comunitario (SIC). Di particolare valore paesaggistico è la zona di Inverigo, celebre per la presenza dell’omonimo Orrido, racchiuso all’interno di una vasta tenuta boscosa, e del mirabile complesso monumentale costituito dalla Rotonda, da Villa Crivelli e da Santa Maria della Noce. Particolarmente significativi sono anche alcuni interventi di ripristino ambientale eseguiti all’interno del Parco, tra questi spicca l’Oasi di Baggero. È il frutto del recupero di un’ampia area compresa tra i Comuni di Merone, Monguzzo, Lambrugo e Lurago d’Erba usata in passato per lo sfruttamento minerario, in particolare per l’estrazione della marna, con la quale si produce cemento. Il lungo lavoro di rivalorizzazione  inizia nel 1970, con la realizzazione di due laghetti entro i vecchi scavi. Dal 2002 la zona è inclusa all’interno del Parco. Oggi offre un itinerario ad anello attorno ai laghetti, grazie al quale è anche possibile collegarsi ai percorsi ciclopedonali presenti, oltre a un’area giochi per bambini e un’Oasi Stellare per le osservazioni astronomiche. Il recupero del vecchio deposito della cementeria ha permesso inoltre di creare un Centro Parco dotato di aule didattiche, sala convegni e ostello con ristoro. La frazione di Baggero, nel comune di Merone, è così diventata un luogo simbolo della rigenerazione territoriale. Quella che a prima vista con i suoi boschi, le radure, i sentieri panoramici e i due specchi d’acqua può sembrare un’oasi verde come tante, dove è possibile camminare e rilassarsi, in realtà è il segno tangibile della volontà di ricucire un rapporto con il territorio rispettoso della natura e del patrimonio culturale.

Un tempo a Baggero, come in larga parte della valle del Lambro, i veri protagonisti sono i mulini. Alla fine dell’800 se ne possono contare ben dieci, tra cui quello tutt’oggi esistente. La loro presenza è stata a lungo fondamentale per l’economia locale. Questi manufatti cadono in disuso negli anni Sessanta. A Baggero, grazie a un intervento di ristrutturazione, sono stati recuperati numerosi attrezzi e altri oggetti della tradizione contadina, che oggi sono esposti nel museo attiguo al mulino.

Anche verso sud, nonostante le aree edificate prendano il sopravvento su tutto il resto, sopravvivono ancora zone non urbanizzate di notevole interesse, come altri due Siti di Interesse Comunitario (SIC): la Valle del Rio Cantalupo e la Valle del Rio Pegorino. Un valore del tutto eccezionale riveste ovviamente il complesso del Parco di Monza e dei giardini della Villa Reale di Monza. 

 

Parco regionale della Valle del Lambro

Via Vittorio Veneto 1

Triuggio

parcovallelambro.it